Non riesco a concludere nessun progetto…mi sento inutile
Non riesco a concludere nessun progetto…mi sento inutile
L’incapacità di portare a compimento i propri progetti, ovvero la tendenza ad iniziare tante attività insieme senza finirne neanche una, è spesso propria di chi ha una personalità poco forte, i cui confini sono così labili che tende a disperdersi in tante azioni non finalizzate.
Avere una personalità debole equivale a dire che non si conoscono bene le proprie emozioni, quelle autentiche, come pure i pensieri che vi sono legati e che allora finiscono con il condizionare l’agire, inconsapevolmente. Si finisce per interrompere, per fare un esempio, un percorso di studi o anche una relazione affettiva poiché si sente una profonda demotivazione a continuare, sopraggiunta improvvisa e inaspettata. Quello che entusiasmava un tempo, ora non entusiasma più e lo stato di malessere è talmente incomprensibile per chi lo vive direttamente e per chi ne è spettatore che non esiste un antidoto con il quale porvi rimedio.
In verità la persona inconcludente è così estranea al proprio mondo interiore, e spesso così proiettata su quello esteriore e su quello che pensano gli altri di lei, che non è in grado di cogliere le piccole e grandi frustrazioni che si accumulano nei giorni dentro di sé, conducendola ad implodere su se stessa, deprivandola di desiderio e di motivazione. Se si chiede a queste persone cosa provano, spesso daranno risposte sulle proprie sensazioni, sull’ansia, il mal di testa, il mal di stomaco, ma difficilmente saranno in grado di parlare in maniera articolata di rabbia, paura, tristezza, e dei motivi per cui le provano.
Tutto è così incerto, così indefinito, e questo disequilibrio si percepisce dalle parole, dal racconto, inconcludente come le azioni, vago, mancante di ingredienti che lo rendano vivo, in una parola piatto.
Per questo tipo di persone quindi non sarà sufficiente seguire un corso sulla motivazione, magari tramite un life coach, o un mental trainer, che adesso vanno così tanto di moda, poiché la problematica è alla radice, ed è a quel livello che deve essere apportato l’aiuto, cioè dalla ricostruzione del palazzo della propria personalità. Diventa quindi indispensabile consultare uno psicoterapeuta, il quale è specializzato in questo compito, essendo capace di aiutare il cliente a focalizzare l’attenzione su ciò che prova, invece di continuare a scappare dalle proprie emozioni, allo scopo di dare loro un nome, in poche parole, rendendole visibili. Un percorso psicoterapeutico consente di capire anche come si legge la propria realtà, ovvero con quale paia di occhiali si vede il mondo e ci si relaziona agli altri, e rappresenta un passo indispensabile nel processo di conoscenza personale e nel processo di consapevolezza di quali ruoli si giochino all’interno della propria vita e di quanto si contribuisca a creare sempre gli stessi esiti. E’ infatti un ulteriore compito dello psicoterapeuta quello di far vedere al paziente i circoli viziosi nei quali è ingabbiato, cioè quali azioni tende a mettere in atto, per poterle cambiare in direzione dei propri scopi, riappropriandosi così del proprio potere di autodeterminazione personale, trasformandosi da bozzolo in farfalla.